Nell'estate del 1226 i cavalieri di Assisi si recarono a Bagnara per ricondurre Francesco, gravemente ammalato alla sua terra. Il fatto è raccontato nella "VITA SECUNDA" di Tommaso da Celano:
... Ecco quanto accadde una volta.
Il servo di Dio, che si era molto aggravato, dal luogo di Nocera veniva ricondotto ad Assisi, da una scorta di ambasciatori che il devoto popolo assisano aveva appositamente inviato. Gli accompagnatori, col servo di Dio, giunsero in un villaggio poverello, chiamato Satriano. Siccome l'ora e la fame facevano sentire il bisogno di cibo, andarono a cercarlo per il paese. Ma, non trovando niente da comperare, tornarono a mani vuote. Allora il Santo disse a quegli uomini: "Se non avete trovato niente, è perchè avete più fiducia nelle vostre mosche che in Dio (col termine "mosche egli intendeva i denari). Ma tornate indietro nelle case da cui siete passati e domandate umilmente l'elemosina offrendo come pagamento l'amor di Dio. E non crediate che questo sia un gesto vergognoso o umiliante: è un pensiero sbagliato, perchè il Grande Elemosiniere, dopo il peccato, ha messo tutti i beni a disposizione dei degni e degli indegni, con generosissima bontà". I cavalieri mettono da parte il rossore, vanno spontaneamente a chiedere l'elemosina e riescono a comprare con l'amor di Dio quello che non avevano ottenuto con i soldi. Difatti quei poveri abitanti, commossi e ispirati da Dio offrirono generosamente non lolo le cose loro, ma anche se stessi. E così avvennte che la povertà di Francesco sopperisse all'indigenza, che il denaro non aveva potuto alleviare.
L'Avvocato Arnaldo Fortini, attraverso concordanze storico-documentarie, riuscì a trovare quale fosse il sito dove Francesco ed i Cavalieri si erano fermati per riposare, godendo dell'elemosina che gli abitanti di quel luogo poverissimo chiamato Satriano avevano voluto elargire. Nel 1923 costituì la Compagnia dei Cavalieri di Satriano chiamando a farne parte i personaggi più illustri del tempo; nel 1926 si svolse la prima rievocazione della Cavalcata, celebrata con particolare solennità tra le manifestazioni di quel Centenario Francescano. Dopo la guerra furono i Cavalieri del Colle del Paradiso a riprenderne l'usanza, ma poichè a causa degli eventi bellici i cavalli erano divenuti rari, essi percorrevano a piedi la strada fino alla cappellina di Satriano. Nel 1980, dopo alcuni anni, in cui si era persa l'abitudine di celebrarla, la tradizione della Cavalcata di Satriano venne ripresa da un gruppo di appassionati cavalieri di Assisi e Nocera Umbra.